
Strage di Istanbul, arrestati i famigliari ed altri cittadini sospettati di essere coinolti
Le autorità turche hanno messo in manette i familiari di Iakhe Mashrapov, il presunto attentatore della strage di Capodanno nel nightclub Reina di Instabul costata la vita a 39 persone. In arresto la moglie, che ha dichiarato di non sapere che il marito appartenesse all’Isis, e poi altri due cittadini stranieri sospettati di essere in qualche modo coinvolti nell’attacco.
Nel frattempo le autorità turche sono alla ricerca del presunto killer, il 28enne Iakhe, originario del Kirghizistan. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo si sarebbe trasferito in Turchia soltanto dopo essere stato addestrato nei campi dell’Isis in Siria: il trasferimento in Turchia sarebbe avvenuto infatti a fine novembre, un mese prima rispetto al giorno scelto per la strage. In Siria, Mashrapov avrebbe anche combattuto tra le fila del sedicente Stato Islamico.
Nelle ore successive alla strage l’Isis ha rivendicato sull’attentato al Reina, elogiando le gesta del suo “combattente” e promettendo nuovi attacchi. I terroristi dell’Isis provano infatti molto rancore nei confronti della Turchia, da loro definita «apostata» e «al servizio dei crociati».
Ma la Turchia va avanti per la sua strada, tanto è vero che nelle ultime ore l’esercito turco ha fatto sapere di aver ucciso 18 miliziani dell’Isis e di averne feriti altri 37 durante uno scontro a fuoco nel nord della Siria. Nelle ultime 24 ore, inoltre, gli aerei da guerra turchi hanno stanato e distrutto quattro postazioni dell’Isis nel paese.
Viviana Bottalico